Vuoi sapere di più su qualità e controllo?

Nel controllo delle acque, in relazione alla loro diversa natura e al diverso grado di esposizione al rischio tossicologico e sanitario, i parametri analitici chimici, fisici e biologici normalmente monitorati sono quelli previsti dalla normativa vigente (D.Lgs. 18/2023  per le acque destinate al consumo umano e D.Lgs. 152/06 e s.m.i. per le acque destinate alla potabilizzazione e per le acque reflue).

Attività fondamentale è il controllo analitico per verificare lo stato di qualità delle acque potabili distribuite a tutela della salute pubblica e degli scarichi di acque reflue a tutela dell’ambiente.

Le analisi vengono eseguite con adeguata frequenza nel rispetto di programmi di campionamento definiti in un Piano di controllo annuale, dove sono descritti i criteri di impostazione, i punti di campionamento sottoposti a controllo, le tipologie di parametri analitici da ricercare e le relative frequenze.

Gli esiti più rappresentativi dell'attività di controllo sull’acqua potabile sono poi divulgati, in un'ottica di massima trasparenza, sui nostri canali di comunicazione.

La qualità dell’acqua destinata ad uso umano viene periodicamente controllata, sia dal punto di vista chimico sia microbiologico. Per soddisfare le esigenze sanitarie e garantire la protezione all’utilizzo sono state stabilite prescrizioni legislative che sono contenute nel Decreto Legislativo n. 18/2023 “Attuazione della Direttiva UE 2020/2184 del Parlamento europeo e del Consiglio concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano”.

Tale normativa definisce i parametri di valutazione per le caratteristiche qualitative dell’acqua, distinguendoli in:

  1. parametri microbiologici (Parte A Allegato I)
  2. parametri chimici (Parte B Allegato I)
  3. parametri indicatori  (Parte C Allegato I)

Nell' Allegato I (art.3) sono stabiliti i requisiti minimi relativi ai valori di parametro utilizzati per valutare la qualità delle acque destinate al consumo umano .
I controlli volti a verificare la qualità della acque destinate al consumo umano  si basano sulla "zona di fornitura idro-potabile " e si articolano in controlli interni svolti dal Gestore idro-potabile e controlli esterni  svolti dalle Autorità sanitarie ASL territorialmente competente.

I programmi di controllo e le frequenze delle analisi sono previsti dalla Tabella 1 dell'Allegato II del D.Lgs18/23 conferendo priorità per i controlli interni alle fonti di approvvigionamento e per i controlli esterni al punto di utenza. I controlli sono distribuiti uniformemente nel corso dell'anno, in modo da garantire che i valori ottenuti ,siano rappresentativi della qualità dell'acqua fornita e utilizzata nel corso dell'anno.  Il gestore del servizio idrico  ha obblighi in merito a una frequenza minima per l’esecuzione dei controlli interni, ma deve comunque garantire la potabilità in ogni momento e per questo normalmente i controlli interni vengono effettuati più frequentemente rispetto a quanto previsto dalla normativa.

Le frequenze di campionamento aumentano in base alla popolazione servita.

Controllo della radioattività nelle acque destinate al consumo umano
Per il controllo della radioattività nelle acque destinate al consumo umano si fa riferimento al D. Lgs. n. 28 del 15-2-2016, pubblicato il 7-3-2016 sulla G.U. "Attuazione della direttiva 2013/51/EURATOM del Consiglio, del 22-10-2013, che stabilisce requisiti per la tutela della salute della popolazione relativamente alle sostanze radioattive presenti nelle acque destinate al consumo umano".
Tale decreto regolamenta il controllo della radioattività nelle acque potabili fornite dalle reti di distribuzione pubblica e destinate alla popolazione, delle acque destinate alle produzioni alimentari fornite da reti private e delle acque non minerali imbottigliate.

In sintesi tale decreto legislativo:

  • obbliga la parte pubblica ed i gestori degli acquedotti a controlli relativi alla radioattività nelle acque;
  • stabilisce criteri sui luoghi di prelievo, numerosità e frequenze dei controlli;
  • specifica i requisiti di qualità che i laboratori analitici devono possedere;
  • indica i valori di riferimento per la dose totale, i parametri ed i radionuclidi di interesse;
  • individua “parametri di screening” (le concentrazioni delle “attività” alfa e beta totale, cioè la somma rispettivamente delle attività degli emettitori alfa e beta) utili ad una rapida valutazione della qualità delle acque;
  • stabilisce la tempistica dello screening su tutte le fonti di approvvigionamento, che deve essere eseguito dal gestore entro 3 anni dalla pubblicazione del suddetto decreto.

La Direzione Vigilanza Igienica ha completato, nei tempi stabiliti dal decreto, il piano di screening conoscitivo sulla qualità dell’acqua erogata riguardante la misurazione dell’attività alfa/beta totale, misura della concentrazione di trizio e misura della concentrazione di attività di Radon 222.

Il Piano di Sicurezza dell’Acqua (WATER SAFETY PLAN)
Il Ministero della Salute ha recepito a livello nazionale la Direttiva UE 2015/1787 introducendo l’obbligo di adozione del Water Safety Plan — Piano di sicurezza dell’acqua (P.S.A.) per i sistemi di gestione idro-potabili.

I Water Safety Plan servono ad aumentare la tutela delle acque, dalla fonte al rubinetto: si analizzano tutti i potenziali pericoli in ogni segmento della filiera idropotabile, attivando le necessarie misure di prevenzione dei rischi. A fine 2018 Acquedotto Lucano ha stipulato una convenzione con l’Istituto Superiore di Sanità ed è stato istituito il Team Multidisciplinare PSA, composto da Acquedotto Lucano, Istituto Superiore di Sanità, ARPA Basilicata, Dipartimento Ambiente Ufficio Ciclo dell’Acqua e Dipartimento Politiche della Persona della Regione Basilicata, Ente per lo Sviluppo dell’Irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia, Lucania e Irpina, Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale (Sede Basilicata), EGRIB e le Aziende Sanitarie ASM ed ASP. Nel corso dell’anno 2019 il Team ha eseguito diversi sopralluoghi lungo la filiera idropotabile Sinni - Montalbano che ha portato, nell’anno 2020, alla redazione del Piano di Sicurezza (PSA). Tale lavoro ha consentito di analizzare l’intero sistema, individuare i potenziali pericoli presenti in ogni segmento della filiera e attivare le necessarie misure di prevenzione dei rischi di contaminazione.

E' attualmente in fase di ultimazione il Piano di sicurezza ( PSA) relativo allo schema idrico Agri Basento Camastra ed in fase iniziale quello relativo allo schema idrico Vulture-Melfese.

Ultimo aggiornamento

21/02/24