“PORTARE L’ACQUA È UN’IMPRESA”

Data:
21/03/19

Intervento dell’amministratore unico di Acquedotto Lucano, Giandomenico Marchese in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua

Il 22 marzo è la Giornata Mondiale dell'Acqua (World Water Day), istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1992 con l’obiettivo di richiamare non solo l’attenzione dei cittadini ma anche dei governi sull’importanza imprescindibile del bene primario per eccellenza: l’acqua corrente e, allo stesso tempo promuovere una gestione sostenibile delle risorse idriche.

Il tema assegnato nel 2019 alla World Water Day è “Leaving no one behind” ovvero “Senza lasciare nessuno indietro” che ha il fine specifico di sollecitare il mondo intero non solo al rispetto della risorsa preziosa, che, tuttavia, si spreca quotidianamente in quantità notevoli ma anche quello, non meno importante, di sensibilizzare il genere umano ed in particolare le “generazioni del futuro” al rispetto dell’ambiente.

L’Acqua deve essere vissuta come risorsa e come opportunità di sviluppo, un’occasione per ripensare l’uso delle risorse idriche regionali, ma anche per garantire sviluppo economico e prospettive di riequilibrio territoriale.

La salvaguardia e la valorizzazione delle risorse idriche, la tutela dell’ambiente, l’attenzione verso le fasce disagiate della popolazione, anche grazie alle scelte dell’Ente d’Ambito e della Regione Basilicata che, con diversi contributi, hanno agevolato le stesse, hanno da sempre costituito e continuano a costituire i principi ispiratori dell’attività di Acquedotto Lucano.

“Portare l’Acqua è un’impresa” sia rispetto alla gestione di un territorio, come quello lucano, caratterizzato da un’estensione pari a circa 9.992 kmq, dalla sua particolare orografia e dall’elevato numero di centri abitati con scarsa popolazione residente, sia rispetto all’adeguamento del gestore alle stringenti prescrizioni in materia di qualità contrattuale, qualità tecnica o di misura dettate dall’Autorità nazionale.

""

Nell’ottica di conseguire maggiore efficienza nella gestione del servizio, Acquedotto Lucano, grazie alla collaborazione della Regione Basilicata, che ha ritenuto prioritaria l’azione di efficientamento delle reti fognarie e degli impianti di depurazione, ha predisposto un piano di ristrutturazione e adeguamento supportato da importanti investimenti attraverso fondi comunitari, nazionali e regionali del Programma Operativo Fers 2014-2020, del Patto per la Basilicata e del Piano Sud.

La realizzazione di tali interventi permetterà di conseguire una significativa riduzione dei costi gestionali ed il contestuale raggiungimento di standard di qualità ed efficienza del servizio, con ricadute positive sugli stessi fruitori del servizio idrico integrato.

Sempre ai fini del raggiungimento del “risparmio idrico” il gestore intende implementare la significativa riduzione dei consumi idrici e, di conseguenza, energetici sulle reti di distribuzione di 17 abitati con l’obiettivo di ridurre del 10% i volumi di acqua immessi in rete rispetto all’anno precedente. La predetta attività potrà essere espletata attraverso una campagna di ricerca perdite programmata con la sostituzione dei tratti di rete più obsolete, l’utilizzo di apparecchiature di regolazione onde evitare gli eventuali sfiori e la riduzione delle pressioni di esercizio anche ricorrendo alla distrettualizzazione delle reti.

Altrettanto importante è l’azione che il gestore ha intrapreso per ribadire il principio per cui l’obiettivo di equità ed uguaglianza si raggiunge rafforzando la percezione del dovere di tutti di contribuire alla gestione del bene comune, anche attraverso azioni contrastanti il dilagante fenomeno della morosità, che continua a rappresentare un fattore di grave criticità poiché pregiudica l’equilibrio economico-finanziario e mette a rischio la qualità e l’erogazione stessa del servizio. 

Acquedotto Lucano, per una maggiore efficienza nella gestione del servizio, con il supporto di Utilitalia, si propone di sviluppare sinergie con altri gestori, al fine di poter porre in essere scambi di informazioni, know – how e tecnologie e iniziative finalizzate alla valorizzazione della ricerca, con particolare riferimento  alla gestione e protezione delle risorse idriche, sviluppo di metodologie e tecnologie per la potabilizzazione delle acque e trattamento (depurazione) delle acque di scarico (urbane ed industriali), mediante un coinvolgimento delle Università, Enti di ricerca e T3 Innovation (soggetto aggiudicatario del servizio di trasferimento tecnologico della Regione Basilicata) anche attraverso l’individuazione di canali di finanziamento dedicati.

L’acqua è un bene di tutti: tutti gli uomini, le donne e i bambini del mondo hanno diritto ad avere acqua pulita e disponibile per le loro necessità. Acquedotto Lucano per i suoi utenti ha inteso porre la massima attenzione alla sicurezza e alla qualità dell’approvvigionamento idrico, rafforzando il sistema dei controlli, oltre che per ottemperare agli obblighi di legge anche per rispondere alla domanda sempre crescente dell’opinione pubblica di informazioni sulla salute e sull’uso sostenibile della risorsa. Per queste ragioni, Acquedotto Lucano ha deciso di dotarsi del Water Safety Plan – Piano di sicurezza dell’acqua per i sistemi di gestione idro-potabili, attivando una collaborazione scientifica con l’Istituto Superiore di Sanità. Creare un Piano di Sicurezza dell’Acqua significa investire fortemente in innovazione tecnologica, ricerca e sviluppo della conoscenza. Significa, altresì, prevedere misure di mitigazione del rischio la cui applicazione garantirà maggiore tutela della sicurezza della popolazione nella valutazione di ogni possibile criticità che possa mettere a rischio l’acqua potabile nell’intera filiera, ovvero in tutto il percorso che compie dalla captazione al rubinetto. 

Per garantire quanto sopra, sinteticamente, indicato non può sottacersi la necessità di salvaguardare il servizio idrico integrato, in un momento segnato dall’attesa di importanti evoluzioni legislative che, inevitabilmente, avranno ripercussioni sulla gestione del servizio stesso, attraverso il rispetto di pilastri fondamentali. Il raggiungimento di standard di qualità elevati nei servizi alla cittadinanza e all’ambiente richiede uno sguardo alla gestione della risorsa idrica che si soffermi più che alla forma giuridica e al nomen iuris al contenuto. Fondamentale ai fini di preservare la gestione del bene pubblico “acqua” è non tanto la veste giuridica da assegnare al gestore quanto il mantenimento del sistema di governance vigente che vede, da un lato il potere regolatorio affidato all’Arera, con la garanzia di livelli minimi uniformi su tutto il territorio nazionale ed elevati standard di qualità dell’acqua erogata e, dall’altro, il supporto a livello locale dell’azione propulsiva degli Enti di Governo d’Ambito (EGA).

Il servizio idrico integrato deve essere affidato a soggetti efficienti e socialmente responsabili, che tengano in debito conto l’interesse pubblico e la qualità della risorsa ai cittadini,  evitando la frammentazione delle gestioni poiché questo inciderebbe negativamente sulle economie di scala/scopo e mal si concilierebbe con la necessità di gestire opere ed impianti a valenza ultra-comunale quali: opere di captazione, reti di adduzione, impianti di potabilizzazione e assicurando una gestione industriale che ha, invece, garantito servizi adeguati, equità sociale, efficienza economica e investimenti a tutela dell’ambiente senza gravare sul bilancio dello Stato. Il ritorno, a contrariis, ad un finanziamento quasi esclusivamente derivato dalla fiscalità generale, infine, rischierebbe di deresponsabilizzare i cittadini dall’uso attento della risorsa idrica.

Giandomenico Marchese

Amministratore Unico

Ultimo aggiornamento

21/03/19